Non conosco ne' economia ne' politica.
Percio' non ho capito niente quelli che parlavano nel "servizio pubblico" di ieri.
Come una semplice giapponese mi e' piaciuto Tremonti.
Tremonti, Monti, Prodi... potrebbero essere amati dai giapponesi.
meno italianizzati...
(boh, non so...)
Unica cosa che mi ha colpito era sig.ra Laura (credo),
di azienda piccola familiare.
Sue parole hanno accoltellato il mio cuore.
A me, non conosco la situazione in Italia ma
mi sento che sia costosa manodopera italiana.
Se una sarta italiana mi chiede 8 euro per orlo,
mentre cinesi lo fanno in 3 euro...
dite che cinesi rubano il lavoro ma scusate
anche giapponesi lo fanno in 3 euro...
eh... lo so, mi dite "tasse, assicurazioni ecc." ...
ci vuole pero' una invenzione se vuole sopravvivere.
Ci sono degli artigliani/artisti italiani mi danno i prezzi modesti,
rispettando il costo e tempo di lavoro d'orlo
dei cinesi.
(poi ho visto che si vende fermacapelli plastici made in Cina in 4 euro,
noi abbiamo fermacapelli fatti a mano di 3 euro.)
Dice che le aziende piccole italiane non hanno competitivita',
non so come funzionavano prima.
Avevano i lavori da aziende grosse e
quando cade aziende grosse hanno perso il lavoro?
La zona nord del Giappone colpita da Tsunami,
era una zona di contadini, pescatori e piccole aziende.
Come in Italia, vengono fatti da piccole aziende.
Ora sono uniti e provano a vendere a Tokyo
direttamente ai clienti finali, facendo anche mercatino a Tokyo,
stanno provando a fare con meno soldi possibili.
Nel momento della crisi, unica cosa sicura e' la mano,
non possono aspettare i finanziamenti da governo.
Facendo lavorare a mano, dobbiamo fare nascere comunque qualcosa.
Secondo me, potrebbe funzionare anche in Italia.
Se sono tutte piccole aziende, hanno flessibilita',
potrebbe diventare piu' solido.
Ieri c'era un corso di Origami,
abbiamo fatto tanti cuori (vedete la foto).
Anche se ho spiegato malissimo in mio italiano malissimo,
sembra che si siano divertiti.
Fare a mano e' divertente, se si fa una volta lo capisce.
Vedendo i "studenti" di corso,
ho pensato che anche in Italia sta arrivando un giorno che
riprende la manualita'.
Quel nuovo movimento appena nato in Giappone
ancora dovrei aspettare se funziona o meno ma
vi presenterei all'evento dall'11 marzo.
Percio' non ho capito niente quelli che parlavano nel "servizio pubblico" di ieri.
Come una semplice giapponese mi e' piaciuto Tremonti.
Tremonti, Monti, Prodi... potrebbero essere amati dai giapponesi.
meno italianizzati...
(boh, non so...)
Unica cosa che mi ha colpito era sig.ra Laura (credo),
di azienda piccola familiare.
Sue parole hanno accoltellato il mio cuore.
A me, non conosco la situazione in Italia ma
mi sento che sia costosa manodopera italiana.
Se una sarta italiana mi chiede 8 euro per orlo,
mentre cinesi lo fanno in 3 euro...
dite che cinesi rubano il lavoro ma scusate
anche giapponesi lo fanno in 3 euro...
eh... lo so, mi dite "tasse, assicurazioni ecc." ...
ci vuole pero' una invenzione se vuole sopravvivere.
Ci sono degli artigliani/artisti italiani mi danno i prezzi modesti,
rispettando il costo e tempo di lavoro d'orlo
dei cinesi.
(poi ho visto che si vende fermacapelli plastici made in Cina in 4 euro,
noi abbiamo fermacapelli fatti a mano di 3 euro.)
Dice che le aziende piccole italiane non hanno competitivita',
non so come funzionavano prima.
Avevano i lavori da aziende grosse e
quando cade aziende grosse hanno perso il lavoro?
La zona nord del Giappone colpita da Tsunami,
era una zona di contadini, pescatori e piccole aziende.
Come in Italia, vengono fatti da piccole aziende.
Ora sono uniti e provano a vendere a Tokyo
direttamente ai clienti finali, facendo anche mercatino a Tokyo,
stanno provando a fare con meno soldi possibili.
Nel momento della crisi, unica cosa sicura e' la mano,
non possono aspettare i finanziamenti da governo.
Facendo lavorare a mano, dobbiamo fare nascere comunque qualcosa.
Secondo me, potrebbe funzionare anche in Italia.
Se sono tutte piccole aziende, hanno flessibilita',
potrebbe diventare piu' solido.
Ieri c'era un corso di Origami,
abbiamo fatto tanti cuori (vedete la foto).
Anche se ho spiegato malissimo in mio italiano malissimo,
sembra che si siano divertiti.
Fare a mano e' divertente, se si fa una volta lo capisce.
Vedendo i "studenti" di corso,
ho pensato che anche in Italia sta arrivando un giorno che
riprende la manualita'.
Quel nuovo movimento appena nato in Giappone
ancora dovrei aspettare se funziona o meno ma
vi presenterei all'evento dall'11 marzo.
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